quarta-feira, 3 de agosto de 2011

EGITTO ROMANO

Padroneggiare l'Egitto è sempre stato visto dagli imperi e regni d'Europa e del Medio Oriente come la porta verso il continente africano. I Greci ed i Romani non solo ha cercato di più le incursioni in Africa a causa della barriera naturale del deserto del Sahara, che ha reso la loro traversata verso Nord Africa un compito quasi impossibile. (Da: scriba Valdemir Mota de Menezes)




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Storia dell'Egitto greco e romano
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Egitto romano

Il principale interesse romano per l'Egitto era costituito dall'approvvigionamento di grano per l'annona della città di Roma. L'amministrazione romana della provincia d'Egitto si stabilì ad Alessandria, sede del prefetto; Roma introdusse nuovi funzionari, nuove forme di tassazione, abolì i titoli di corte tolemaici e l'autonomia della capitale, che perse la sua Bulè; diverse e sostanziali furono le modifiche apportate al sistema tolemaico di governo, tanto che la storiografia più recente parla senza dubbio di Egitto Romano, distinto dall'Egitto Tolemaico. I Greci continuarono a lavorare nella maggior parte degli uffici amministrativi; come tutto l'Oriente ellenistico, greca rimase la lingua utilizzata nella provincia. Il latino, al contrario, si mantenne vivo in ambito militare. Anche la cultura e l'educazione rimasero greche durante il periodo romano. Durante la dominazione romana il commercio con l'India avviato da Tolomeo I subì una grande accelerazione, diventando un'importante risorsa per l'impero.




Dominazione romana


Il primo prefetto d'Egitto, Gaio Cornelio Gallo, portò l'Alto Egitto sotto il controllo di Roma con un intervento militare e stabilì un protettorato sul distretto della frontiera meridionale, che era stata abbandonata dagli ultimi Tolomei. Il secondo prefetto, Elio Gallo, organizzò una spedizione non riuscita per conquistare l'Arabia: la costa egiziana del Mar Rosso non fu controllata dai Romani fino al regno di Claudio. Il terzo prefetto, Publio Petronio, bonificò dei canali di irrigazione, dando il via ad una ripresa dell'agricoltura.


L'Egitto provincia romana nel 120

Dal regno di Nerone in poi, l'Egitto conobbe un'era di prosperità che durò circa un secolo. I maggiori problemi incontrati riguardarono i conflitti religiosi sorti tra Greci ed Ebrei, in particolar modo ad Alessandria, che in seguito alla distruzione di Gerusalemme nel 70 divenne il centro mondiale della religione e della cultura ebraica. Sotto Traiano vi fu una rivolta ebraica, sfociata nella repressione degli Ebrei di Alessandria e nella perdita di tutti i loro privilegi, anche se in seguito vennero rapidamente ripristinati. Adriano, che visitò due volte l'Egitto, fondò Antinopoli in memoria del suo favorito Antinoo. Da allora in avanti furono eretti edifici in stile greco-romano in tutta la regione.

Sotto Marco Aurelio l'eccessiva tassazione condusse gli Egiziani ad una rivolta (139), che fu repressa solo dopo alcuni anni di combattimento. Questa Guerra Bucolica causò gravi danni all'economia e segnò l'inizio del declino economico dell'Egitto. Avidio Cassio, che fu a capo delle armate romane nella guerra, si autoproclamò imperatore, e fu riconosciuto dagli eserciti di Siria ed Egitto. All'avvicinarsi di Marco Aurelio, comunque, fu deposto ed ucciso, e la clemenza dell'imperatore restaurò la pace. Una rivolta simile scoppiò nel 193, quando Pescennio Nigro fu proclamato imperatore alla morte di Pertinace. L'imperatore Settimio Severo, nel 202, diede una costituzione ad Alessandria ed alle capitali provinciali.


L'evento più rivoluzionario nella storia dell'Egitto romano fu l'introduzione del Cristianesimo nel II secolo. Dapprima esso fu vigorosamente osteggiato dalle autorità romane, che temevano le discordie religiose più di ogni altra cosa in un paese nel quale la religione aveva sempre goduto di una notevole importanza. Comunque la nuova religione fece presto seguaci tra gli Ebrei di Alessandria. Da questi passò rapidamente ai Greci, ed in seguito si diffuse tra gli Egiziani dell'interno, senza che l'antica religione opponesse molta resistenza.


Caracalla (211-217) concesse la cittadinanza romana anche ai Greci d'Egitto. Nel III secolo vi fu una serie di rivolte militari e civili. Sotto Decio, nel 250, i Cristiani subirono le prime persecuzioni, ma la loro religione continuò a diffondersi. Durante il regno di Gallieno, il prefetto Emiliano si fece proclamare imperatore dall'esercito, finché il legato di Gallieno, Teodoto, non lo sconfisse. Poco dopo Zenobia, regina di Palmira, invase e conquistò l'Egitto, ma nel 272 Aureliano pose fine alla rivolta contro Roma. Due generali di stanza in Egitto, Marco Aurelio Probo e Domizio Domiziano, organizzarono con successo delle rivolte e furono proclamati imperatori. Diocleziano nel 296 sconfisse Domizio e riconquistò Alessandria. In seguito l'imperatore riorganizzò il paese, dividendolo in tre province, poi diventate quattro. L'editto di Diocleziano del 303 contro i Cristiani fu l'inizio di una nuova era di persecuzione. Ma questo fu l'ultimo serio tentativo di frenare la crescita della religione cristiana in Egitto.

Egitto bizantino

Il regno di Costantino vide la costituzione di Costantinopoli come nuova capitale dell'Impero, e nel corso del IV secolo esso fu diviso in due, con l'Egitto che si ritrovò nella parte orientale. Durante i secoli V e VI l'Impero Romano d'Oriente si trasformò lentamente nell'Impero Bizantino, uno stato cristiano, di lingua greca, che poco aveva in comune con il vecchio Impero Romano, che nel V secolo scomparve davanti alle invasioni barbariche. L'antica cultura egiziana fu gradualmente dimenticata: a causa della sparizione del sacerdozio pagano, nessuno riusciva più a leggere i geroglifici dell'Egitto faraonico, e i templi dell'antica religione furono convertiti in chiese o abbandonati al deserto. Anche la lingua egiziana antica poco a poco si trasformò nella lingua copta, che divenne il linguaggio liturgico del Cristianesimo egiziano.



Con l'Editto di Milano del 313, Costantino pose fine alle persecuzioni contro i Cristiani, e nel 324 fece del Cristianesimo la religione ufficiale dell'Impero. Il Patriarcato di Alessandria si era notevolmente sviluppato dai primordi del I secolo, ed Alessandria era diventata nel III secolo uno dei centri più importanti della cristianità. Non a caso fu proprio quella città ad essere protagonista del primo grande scisma del mondo cristiano, tra i seguaci del sacerdote alessandrino Ario e l'ortodossia, rappresentata da Atanasio di Alessandria. In seguito al Concilio di Nicea del 325, questi divenne arcivescovo di Alessandria e continuò la battaglia contro le idee ariane. La controversia teologica si trasformò in contesa politica, causando rivolte che interessarono gran parte del IV secolo.


La religione ortodossa non trovò, comunque, terreno fertile in Egitto per una facile diffusione. Oltre all'Arianesimo, varie eresie, come lo Gnosticismo ed il Manicheismo, trovarono numerosi adepti. Un altro fenomeno religioso, iniziato in Egitto dalle prime persecuzioni, fu il Monachesimo, caratterizzato dalla rinuncia al mondo materiale da parte di cristiani, che si recavano nel deserto per vivere da anacoreti. Nel corso del IV secolo il paganesimo perse gradualmente i suoi seguaci, fino alla definitiva scomparsa in seguito all'editto teodosiano del 389. Poco più tardi fu distrutto il celebre tempio di Serapide ad Alessandria d'Egitto, la roccaforte pagana nella regione. Alessandria, la seconda città dell'Impero, continuò ad essere al centro delle violente controversie religiose. Cirillo, patriarca di Alessandria, convinse il governatore della città ad espellere gli Ebrei nel 415. L'uccisione della filosofa Ipazia segnò la fine della cultura classica in Egitto. Un altro scisma nella Chiesa provocò una guerra civile in Egitto.


La controversia monofisita nacque dopo il Concilio di Costantinopoli del 381 e continuò fino al Concilio di Calcedonia del 451, che sancì la vittoria della posizione ortodossa. L'appartenenza della chiesa egiziana al credo monofisita creò gravi problemi a causa dell'ostilità dei rapporti tra il clero ed il prefetto, che rappresentava le idee ortodosse della corte imperiale. Sotto Zenone (474-491) vi fu una serie di deposizioni, deportazioni e condanne dei patriarchi alessandrini a favore dei vescovi nominati dall'imperatore.

La pace religiosa arrivò col regno di Anastasio (491-518), ma la situazione economica dell'Egitto era in condizioni disastrose. Lo spopolamento e la crescente miseria, dovuta in parte ad un sistema fiscale arbitrario, accompagnate dalla diffusione dei grandi latifondi a scapito delle piccole proprietà terriere, erano alcuni dei mali endemici in cui versava l'Egitto. Giustiniano (527-565) si impegnò per salvare il paese dall'anarchia, diede nuovo impulso all'attività edilizia e risolse il problema delle incursioni dei Blemmi.



Alla diocesi d'Egitto subentrò una divisione in cinque eparchie, amministrate ciascuna da un governatore con funzioni civili e militari. Sotto il regno di Giustiniano scomparve anche l'ultimo baluardo pagano, il tempio di Iside a File. Ma nel 616 i Persiani invasero l'Egitto ed occuparono Alessandria. La dominazione persiana durò circa dieci anni, fino a quando le sconfitte subite in Siria ed in Mesopotamia per mano delle truppe imperiali non obbligarono i Persiani a ritirarsi. L'imperatore Eraclio riunì le cariche di prefetto e di patriarca nella persona di Ciro, le cui tendenze antimonofisite ingigantirono la frattura religiosa e politica tra l'Egitto e l'Impero.

Nel 639 un imponente esercito arabo, mandato dal califfo Omar ibn al-Khattab, passò dalla Palestina in Egitto e nel 641 conquistò Alessandria. Dopo 973 anni, finiva così la dominazione greco-romana in Egitto.

WIKIPEDIA Y LOS ROMANOS EN LA ANTIGÜEDAD CLÁSICA




COMENTARIO DEL ESCRIBA Valdemir Mota Menezes:

Wikipedia presenta lo mejor en la antigüedad clásica y la más clara forma para que los lectores comunes pueden tener un mínimo conocimiento de la materia. En pocas palabras, la antigüedad clásica es un período de tiempo que abarca el surgimiento y la culminación de dos grandes civilizaciones: Los griegos y romanos, y cubre un periodo que duró mil años en el siglo V A. C. el siglo V D. C. (Por: escriba Valdemir Mota Menezes)

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WIKIPEDIA
Antigüedad clásica
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La Antigüedad clásica es un término amplio que abarca un largo período en las áreas dominadas por Grecia y Roma; es decir, se identifica con el periodo greco-romano de la Edad Antigua en el mundo grecorromano: la Cuenca del Mediterráneo y el Próximo Oriente.


La Antigüedad clásica se localiza en el momento de plenitud de las civilizaciones griega y romana (siglo V a. C. al siglo II d. C.) o en sentido amplio, en toda su duración (siglo VIII a. C. al siglo V d. C.). El término se opone a la Antigüedad tardía y remite a la herencia de la civilización grecorromana. Es, sobre todo, empleado por la historiografía anglosajona para describir la Antigüedad. En este sentido, se considera que este periodo se inicia con la Ilíada, el poema griego de Homero (siglo VIII-VII a.C), el más antiguo encontrado intacto hasta nuestros días. Este periodo engloba el auge del cristianismo y el declive del Imperio romano y termina con la disolución de la cultura clásica y el principio del periodo denominado Antigüedad tardía (300-600 d. C.) y de la Alta Edad Media (500-1000 d.C).



La dimensión espacial coincide con la cuenca del Mediterráneo, extendida hacia el Oriente Próximo con el Imperio de Alejandro Magno y el Helenismo, y hacia Europa Occidental con el Imperio romano. El empleo de este término es una referencia para la Europa de los siglos XVIII y XIX, fuertemente influenciada por el clasicismo, además del neoclasicismo en su cultura, reiventándose una continuación de ese pasado por medio de una prolongación indirecta. La laxitud en torno a las ideas transmitidas por el Occidente cristiano es, pues, evidente.

El término clásico significa digno de imitación, y se deriva de la admiración por el arte, la literatura y la cultura en general de Grecia y Roma que se redescubre en el Renacimiento tras una Edad Media cuyos valores se habían desprestigiado. Lo mismo ocurrió con el Neoclasicismo, movimiento intelectual y artístico que sigue al descubrimiento de las ruinas de Pompeya a mediados del siglo XVIII.


Tal muestra amplia de historia y territorio cubre muchos periodos y culturas dispares. Por ello, la "antigüedad clásica" se refiere más que nada a una visión idealizada posterior sobre lo que era esa época. La civilización de los antiguos griegos ha sido inmensamente influyente en la lengua, política, sistema educativo, filosofía, ciencia, arte y arquitectura en el mundo moderno, volviendo durante el Renacimiento en la Europa occidental y resurgiendo nuevamente durante varios movimientos neoclásicos en los siglo XVIII y XIX.
Contenido

• 1 Grecia clásica (siglos V-IV a.C.)
• 2 Periodo helenístico (330 a 146 a. C.)
• 3 República romana (siglos V-I a.C.)
• 4 Imperio romano (siglo I a.C. al siglo V d. C.)








República romana (siglos V-I a.C.)


La extensión de la república romana en 218 a. C. (rojo oscuro), 133 a. C. (rosado), 44 a. C. (naranja), 14 d. C. (amarillo), después 14 d. C. (verde) y una extensión máxima bajo el gobierno de Trajano, 117 d. C. (verde claro).


Artículos principales: República romana y Cultura de la Antigua Roma
El periodo republicano de la Roma antigua comenzó con el derrocamiento de la monarquía romana 509 a. C. y duró más de 450 años hasta su subversión, por medio de una serie de guerras civiles, en un principado como forma de gobierno y el periodo imperial. Durante el medio milenio de la república, Roma emergió de ser un poder regional en el Latium a una fuerza dominante en Italia y más allá. La unificación de Italia bajo la hegemonía romana fue un proceso gradual, provocado por una serie de conflictos en el siglo IV y III: las Guerras Samnitas, Guerras Latinas y Guerras Pírricas.

La victoria romana en las Guerras Púnicas y en las Guerras Macedónicas establecieron a Roma como un poder supra-regional para el siglo II a. C., seguida por la adquisición de Grecia y Asia Menor. Este incremento tremendo de poder fue acompañado por inestabilidad política y malestar social, factores que llevaron a la conjuración de Catilina, la Guerra social y el primer triunvirato. Como resultado, la república romana se transformó en el imperio romano en la última mitad del primer siglo a.C.

La Antigua Roma contribuyó grandemente con el desarrollo del derecho, la guerra, el arte, la literatura, la arquitectura y el lenguaje en Occidente; y su historia continúa teniendo gran influencia en el mundo actual.




Imperio romano (siglo I a.C. al siglo V d. C.)
Artículo principal: Imperio romano


La extensión del Imperio romano bajo el mandato de Trajano, 117 d. C.
Determinar el final preciso de la república romana es una tarea de disputa para historiadores modernos;1 Los ciudadanos romanos de esa época no se percataron que la república había dejado de existir. Los tempranos "emperadores" de la dinastía Julio-Claudia mantuvieron que la res publica todavía existía, aunque bajo la protección de sus poderes extraordinarios, y eventualmente retornaría a su forma completamente republicana. El estado romano continuaba llamándose a sí mismo un res publica tanto tiempo como el que mantuvo el latín como idioma oficial.

Roma adquirió un carácter imperial de facto desde la década de 130 a. C. con la adquisición de Galia, Iliria, Grecia e Iberia, y definitivamente con la anexión de Judea y Asia en el primer siglo a.C. Al momento de la máxima extensión del imperio bajo el mandato de Trajano (117 d. C.), Roma controlaba todo el mar Mediterráneo, así como la Galia, partes de Germania y Britania, los Balcanes, Dacia, Asia Menor, el Cáucaso y Mesopotamia.

Culturalmente, el Imperio romano fue significativamente helenizado, pero también asumió tradiciones orientales sincréticas, tales como el mitraísmo, el gnosticismo y, más particularmente, el cristianismo. El imperio comenzó a declinar en la crisis del siglo III.